Carla Pugliano

Vittorio Sgarbi

La tecnica sapiente dell’autrice conferisce alle opere un’immediata attrazione. Il corpo nudo o seminudo del soggetto sembra essere la sua ossessione in ogni sua opera. Una ricerca inesausta di posture corporali capaci di raccontare stati d’animo in movimento, l’emozione colta nella sua estensione, nella carne. II risultato è sorprendente. Ogni dettaglio presente nella tela è una “nota" intonata che entra in armonia col tutto. L’empatia dell’osservatore è immediata. Le pose che il soggetto assume le riconosciamo perché ci appartengono, le abbiamo espletate o solamente viste nell’altra. I colori e la tecnica pittorica enfatizzano il segno realistico dell’opera fino a trasferire la narrazione in un altrove mitologico. La fiaba assume connotati fantastici capaci di generare immagini oniriche. Ogni opera sembra essere la stazione di un percorso. Quei corpi raccontano il mistero femminile, cosi attraente, conturbante, la convocazione a cui è difficile sottrarsi. Verbum caro factum est, così intitolerei quel percorso. Il passaggio che Pugliano compie è quello successivo, dal corpo alla rappresentazione, che è compito dell’arte. L’autrice non dimentica l’invisibile, lo spirito delle cose, che emerge dalle contorsioni dei corpi, vere e proprie coreografie che trasformano in danza, quindi musica, il racconto. È Schopenhauer che distingue la musica dalle altre arti, perché in essa non è più rintracciabile nessun riferimento al mondo concreto e il suo linguaggio è universale. È la sensazione che si prova nell’incontro con queste opere. Le forme di quei corpi vibrano fino a comporre un suono. Dalla vista all’udito, questo è il “senso” che l’osservatore utilizza mentre subisce la fascinazione delle immagini e il ritmo si insinua nell’intimità di chi guarda, quel luogo dove non ci sono forme perché sono tutte disciolte. È il luogo della follia, dell’emozione, che la Donna abita da sempre. È là che il logos non trova dimora. È il luogo dell’Amore. L’autrice ha dimorato in quel luogo ed ha raccontato a noi cosa ha vissuto, da cosa è stata attraversata.