Carla Pugliano

CARMEN D'ANTONINO

“Surrealismo e Magia, modernità incantata, mitologia, sono questi i punti focali sui quali si snoda il percorso artistico di Carla Pugliano.

Palazzo Velli Expo di Roma ha ospitato  nelle sue sale la mostra d’arte dal titolo “Mimesis”; termine filosofico utilizzato dai Greci per definire l’origine e l’essenza dell’arte nelle sue molteplici estrinsecazioni (suoni, parole, figure), e che, in linea con gli studiosi contemporanei, sottintende la  rappresentazione nel senso di “mettere in scena" uno stato d’animo che implica da un lato la dimensione produttiva della raffigurazione, dall’altro la dimensione ermeneutico-interpretativa di una fruizione che è al tempo stesso contemplativa e partecipativa, tale cioè da determinare un’identificazione dell’osservatore con la rappresentazione stessa.

Ed è in questo scenario che ha preso vita una mostra d’arte che ci induce ad esplorare angoli nascosti, dimensioni sconosciute ma intrinseche nella realtà senza mai riuscire a trovare risposte definitive alle tante domande. Se la meraviglia dell’arte risiede in uno spazio sospeso e misterioso, con le opere di Carla Pugliano il mistero si infittisce e, al tempo stesso, non pretende soluzioni. Le sue opere rispecchiano appieno le teorie di Andrea Breton per il quale il surreale è uno stato elusivo in cui la differenza tra sogno e realtà diventa impercettibile…. Le sue opere sono essenza stessa del sogno e racchiudono in sé riflessioni profonde che indagano la figura femminile interpretata non solo come donna musa e veggente, ma anche come donna tratta dalla mitologia greca. Si oltrepassano quegli stereotipi di genere e si trasforma la figura dell’incantatrice da oggetto del desiderio a icona di emancipazione femminile. Carla Pugliano delinea l’evoluzione dei corpi maschili e femminili nella pittura tra realismo, simbolo e avanguardia utilizzando l’arte e la letteratura come uno specchio. Come nell’arte appartenente al periodo simbolista, ella sposta l’enfasi su una soggettività immaginativa e onirica di riferimenti e dettagli decorativi e naturali attraverso una pittura simbolica capace di superare la realtà apparente. Simboli visivi ambigui e figure nude colte in pose statuarie, espressione di un’immaginazione sintetica, con elementi cristiani in rapporto ad elementi classici e pagani, in atmosfere oniriche senza tempo. Nel suo stile altamente originale utilizza colori brillanti, cattura immagini con precisione fotografica dalla forte plasticità dei corpi, i quali diventano espressione del regno spirituale nella sua natura intrinsecamente ibrida.” Carmen D’Antonino – critico e storico dell’arte.